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Agevolazioni e congedi per genitori con figli con handicap grave


A chi è rivolto

Genitori di figli con handicap, la cui gravità sia accertata ai sensi dell'art. 4 della Legge 104/1992.


Cos'è

I genitori lavoratori dipendenti (naturali, adottivi o affidatari) di figli disabili gravi, non ricoverati a tempo pieno (con alcune eccezioni), hanno diritto a particolari agevolazioni, da fruire "alternativamente" tra di loro, anche se uno dei due non ne ha diritto (perchè, ad esempio, non svolge attività lavorativa, è lavoratore autonomo, casalingo/a, ecc.).

I benefici sono diversi a seconda dell'età del figlio. Va tenuto peraltro conto che il D. Lgs. n. 80/2015, prevede l'estensione del "prolungamento del congedo parentale" dagli otto ai dodici anni del figlio o dodici anni dall'ingresso del minore in famiglia.

Pertanto: fino ai tre anni di età del bambino i genitori hanno diritto, in alternativa: al prolungamento del congedo parentale, a due ore di riposo giornaliero retribuito da rapportare alla durata dell'orario giornaliero di lavoro, oppure ai tre giorni di permesso mensile retribuiti; tra i tre e i dodici anni di età del figlio i genitori hanno diritto, in alternativa: ai tre giorni di permesso mensile retribuiti, ovvero al prolungamento del congedo parentale fino ai dodici anni del figlio; a partire dal compimento del dodicesimo anno di età del figlio i genitori hanno diritto esclusivamente ai tre giorni di permesso mensile.

La fruizione dei benefici dei tre giorni di permesso mensili, del prolungamento del congedo parentale e delle ore di riposo deve intendersi alternativa e non cumulativa nell'arco del mese.

Si precisa che il prolungamento del congedo parentale è previsto per ogni figlio disabile in situazione di gravità entro i primi 12 anni di vita o entro i dodici anni dall'ingresso del minore in famiglia, fruibile in misura continuativa o frazionata, per un periodo massimo non superiore a tre anni (comprensivo anche di periodi di congedo ordinario), con diritto alla indennità economica pari al 30% della retribuzione.

Decorre a partire dalla conclusione del periodo di normale congedo parentale teoricamente fruibile dal genitore richiedente, e durante questo periodo la madre lavoratrice o il padre lavoratore hanno diritto al 30% della retribuzione.

I tre giorni di permesso mensili retribuiti e coperti da contribuzione figurativa, possono essere goduti da parte dei genitori o dei parenti e degli affini del minore di tre anni fin dal giorno del riconoscimento della situazione di disabilità grave. Possono essere fruiti in maniera continuativa o frazionabili in ore.


Assistenza a figli disabili gravi: i diritti dei genitori

I genitori lavoratori dipendenti, anche adottivi o affidatari, con figli disabili gravi possono assentarsi dal lavoro grazie ad appositi permessi.

Figli disabili gravi fino a 3 anni: permessi giornalieri orari per i genitori I genitori di figli disabili gravi con meno di 3 anni possono utilizzare 2 ore di permessi giornalieri orari se lavorano per almeno 6 ore, oppure 1 ora se l’attività lavorativa è inferiore alle 6 ore.

I permessi giornalieri orari possono essere richiesti soltanto se il bambino non è ricoverato a tempo pieno in istituti specializzati.

Se entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti, i permessi giornalieri orari sono utilizzabili, in alternativa, dalla madre o dal pa­dre.

Al lavoratore spetta un’indennità pari al 100% della retribuzione.

I riposi sono coperti da contributi figurativi fino a un certo importo e possono essere integrati con il riscatto o con i ver­samenti volontari.


Figli disabili gravi fino a 12 anni: prolungamento del congedo parentale

La lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre di figlio disabile grave hanno diritto al prolungamento del congedo parenta­le, utilizzabile fino ai 12 anni del bambino se quest’ultimo non è ricoverato a tempo pieno in istituti specializzati, a meno che la presenza del genitore non sia richiesta dalla struttura sanitaria che lo ospita.

Il prolungamento del congedo parentale può iniziare dopo la fine del congedo parentale ordinario e essere utilizzato dai genitori, in maniera continuativa o frazionata, per un periodo massimo non superiore a 3 anni (compresi i periodi di congedo parentale ordinario).

Il prolungamento del congedo parentale può essere utilizzato in alternativa ai permessi orari per figli disabili gravi minori di 3 anni.

Per tutta la durata del congedo, il lavoratore ha dirit­to a una indennità giornaliera pari al 30% della retribuzione, a meno che il contratto collettivo non preveda un trattamento più favorevole.

Anche i periodi di congedo parentale prolungato sono coperti da contribuzione figurativa utile per il diritto e la misura della pensione.


Figli disabili gravi: i permessi mensili legge 104

La lavoratrice madre o, in al­ternativa, il lavoratore padre, anche adottivi o affidatari, di un disabile grave hanno diritto ai permessi mensili di 3 giorni, se il disabile non è ricoverato a tempo pieno in istituti specializzati.

I permessi mensili possono anche essere frazionati in permessi orari.

I permessi mensili a ore o a giornata intera sono sempre retribuiti e sono coperti da contribuzione figurativa utile per la pensione.

Il permesso spetta al genitore lavoratore dipendente anche se l’altro non lavora o ha un rapporto di lavoro a domicilio o domestico.


Assistenza a familiari disabili: agevolazioni per i lavoratori per legge 104

Legge 104: richiesta di part time

In alcuni casi particolari, i lavoratori che fanno richiesta di part time per assistere familiari disabili hanno la priorità a trasformare il contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.

Nello specifico, le situazioni che possono dare diritto alla trasformazione in base alla richiesta di part time sono:

coniuge, figli o genitori del lavoratore con patologie oncologiche o gravi patologie cronico-degenerative;

convivente disabile grave con totale e permanente inabilità lavorativa, che ha bisogno di assistenza continua perché non è in grado di compie­re gli atti quotidiani della vita;

figlio convivente portatore di handicap oppure di età non superiore ai 13 anni.


Legge 104: esonero dal lavoro notturno

Il lavoratore che ha a carico un disabile non è obbligato a prestare lavoro notturno (dalle ore 24 alle ore 6). La richiesta di esonero dal lavoro notturno va presentata in forma scritta al datore di lavoro entro le 24 ore precedenti l’inizio previsto del turno di lavoro.


Legge 104: divieto di trasferimento

La legge 104 prevede che il lavoratore che assiste un familiare disabile grave debba dare il proprio con­senso per il trasferimento in altra sede, altrimenti il trasferimento è vietato.


Legge 104: scelta della sede di lavoro

Per il genitore di disabile grave e per chi assiste un parente disabile entro il 2° grado (o 3° gra­do in specifiche situazioni) la sede di lavoro può essere scelta in base alla vicinanza al domicilio della persona da assistere.

Il diritto viene accolto dall’azienda se possibile.

Per maggiori informazioni consultare  www.inps.it



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  • Coppie
  • Gestanti e neo-genitori
  • Genitori
  • Famiglie